Uno psicologo in fabbrica

di Gabriele Giacomelli.

Lewin, famoso ricercatore sociale, dedica nel suo libro un capitolo alla soluzione di un conflitto cronico in una industria, che “covato a lungo si manifestava periodicamente, ma era sempre stato in qualche modo sopito”. Un intervento svolto da una persona attenta alle dinamiche psicologiche, attraverso l’uso del gruppo riesce a condensare i principi economici e di benessere di una realtà lavorativa.

La storia riportata è parte di una ricerca di Alex Bavelas un ricercatore che stava compiendo studi di psicologia del lavoro. Gli eventi sono ambientati in una fabbrica di cucito con cinque reparti di produzione ed alcuni servizi (nell’esempio il meccanico) condivisi da tutta le struttura: sono presenti quindi gruppi di lavoro, coordinatori, servizi interni si supporto ed anche il dirigente della società stessa. Lo psicologo che riporta la storia è anch’egli all’interno della struttura con obiettivi di ricerca ma viene coinvolto dal dirigente nella gestione di un litigio tra il coordinatore ed il tecnico sulle priorità delle riparazioni che venivano richieste. Nelle difficoltà che i due manifestavano erano incluse anche alcune operaie che parevano complicare il già difficile rapporto di collaborazione tra le due figure.

La vicenda riportata ha la chiara disposizione del clima che determina quello che oggi definiremmo “stress da lavoro correlato”, con operatori coinvolti emotivamente, emozioni negative, svalutazione dei colleghi e collaboratori, blocchi e relativi cali nella produzione fino alla manifesta volontà di abbandonare il lavoro da parte di alcuni.

Lo psicologo parla inizialmente con il capo e con i soggetti coinvolti direttamente nella diatriba, in una fase successiva coinvolge anche le operaie dell’industria, prima in forma individuale poi con una modalità “di gruppo”, fino a fare quello che noi chiamiamo

un intervento attraverso la discussione di gruppo per lo sviluppo della qualità interna: “elaborare insieme un piano di azione per ridurre il tempo in attesa delle riparazioni. Accettarono tutte con entusiasmo.” Attraverso la discussione di gruppo vengono sviluppate azioni che non solo sono utili a risolvere il conflitto ma sviluppano la produzione e il clima di tutto il gruppo lavorativo.

in tal modo il processo si sviluppa su tre direttrici:

  1. spostamento delle emozioni sui fatti;
  2. costruzione di alleanza e fiducia con il livello di coordinamento;
  3. costruzione di alleanze e fiducia all’interno del gruppo di lavoro.

Lo psicologo continua ad incontrare i soggetti coinvolti nella discussione realizzando molte mediazioni attraverso il colloquio e la condivisione delle decisioni prese dai vari gruppi coinvolti. Tutte le azioni dello psicologo sono mirate a seguire i fatti e a trasmettere le informazioni, ponendo attenzione a non influenzare o a “ingannare” qualcuno per arrivare velocemente ad una soluzione del conflitto. Incontri di gruppo e individuali si alternano per definire alcune decisioni pratiche ed alcune regole di comportamento interno, nel modo maggiormente condiviso possibile.

“Il trovarsi insieme per discutere ed elaborare un piano di comportamento, costituisce già uno sforzo verso un’azione fondata sulla cooperazione. L’atmosfera di collaborazione, franchezza e confidenza, che un procedimento si propone d’instaurare, è il risultato del superamento di numerosi ostacoli”

Nell’epilogo del racconto il capo riporta allo psicologo che il tecnico adesso aveva molto tempo libero, i rapporti tra coordinatore e tecnico erano migliorati e i conflitti con i componenti del gruppo di lavoro spariti. Addirittura il tecnico aveva istallato nello stabilimento un sistema di filodiffusione a sue spese che permetteva a tutti gli operai di ascoltare della musica.

Estremamente chiaro l’effetto del benessere sul lavoro in questa descrizione, che Lewin commenta così:

“Anche il migliore dei piani di riorganizzazione dei canali di produzione, risulta inefficace se non si adatta agli esseri umani che vivono e reagiscono nell’ambiente di lavoro”.

Per ritornare a quello che rappresenta uno strumento di lavoro importantissimo si vuol notare, insieme a Lewin stesso l’importanza di chi organizza gli incontri di gruppo:

[…] gli incontri di gruppo non sono un toccasana per tutti i mali: devono essere attentamente preparati, momento dopo momento, tenendo conto delle situazioni psicologica dell’individuo tendo conto della posizione che egli occupa all’interno del gruppo nel suo complesso”.

Bibliografia:

Lewin K. (1948). I conflitti sociali, Franco Angeli editore; ed in particolare il capitolo: La soluzione di un conflitto cronico in un’industria (1944) pag. 169 – 185.